Questa settimana la Camera ha approvato una proposta di legge per rendere monumento nazionale la casa di Gramsci e un’altra per la tutela e la gestione pubblica delle acque.
La discussione pubblica si è di nuovo concentrata sulle pensioni sia per il varo del decreto ministeriale che introduce la sperimentazione del part – time negli ultimi 3 anni dalla pensione con accredito pieno dei contributi (prevista dalla legge di stabilità 2016), sia per la scelta dell’Inps di inviare le buste arancioni, cioè le lettere a lavoratori e lavoratrici con le previsioni sulla misura della loro futura pensione, ancorché approssimative.
Proposta di legge: Mariani ed altri: Princìpi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque (A.C. 2212-A)
La tutela e la valorizzazione delle risorse idriche e la loro gestione, secondo criteri di sostenibilità, efficienza, economicità e solidarietà, sono elementi che indicano il livello di maturità di una nazione e la sua capacità di corrispondere ai propri cittadini in termini di servizi appropriati, al fine di preservare l’integrità e la qualità della risorsa idrica nel presente e per il futuro. Con questa legge viene riordinato il quadro normativo in materia di tutela, pianificazione gestione creando le condizioni perché si facciano finalmente gli investimenti necessari e urgenti a garantire il ciclo dell’acqua. Ai Comuni che costituiscono gli ambiti di governo d’ambito viene garantita la piena titolarità della scelta del modello di gestione e della forma di affidamento del servizio idrico, naturalmente nel quadro previsto dall’ordinamento europeo, che ammette le tre forme: pubblica, mista e privata. Non c’è stato nessun tradimento del referendum del 2011 che – come ha ricordato la responsabile ambiente del PD Chiara Braga – cancellava due norme del Governo Berlusconi: l’obbligo della privatizzazione della gestione del servizio idrico e la remunerazione del capitale a carico della tariffa; quel referendum non prevedeva in alcun modo l’obbligo di ripubblicizzazione del servizio. Con alcuni emendamenti del Gruppo PD sono introdotti diversi strumenti di tutela delle fasce sociali più deboli, garantendo a tutti i cittadini il diritto all’acqua: è stato fissato un quantitativo minimo vitale giornaliero di acqua potabile per persona, prevedendo che l’erogazione dei primi 50 litri sia gratuita e garantita anche in caso di morosità e assicurando il recupero dei minori introiti sulla tariffa a partire dal consumo eccedente i 50 litri, secondo un criterio di progressività e di incentivazione al risparmio della risorsa idrica. Si è affidata all’ Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEGGSI) la definizione di criteri e modalità di individuazione dei soggetti a cui i gestori non possono sospendere l’erogazione dell’acqua per morosità, sulla base dell’ISEE. Viene posta attenzione anche a misure per garantire la trasparenza della bolletta evidenziando i dati relativi agli investimenti sulle reti per acquedotto, fognatura e depurazione e i parametri di qualità. Viene incentivata la diffusione della tele-lettura, anche al fine di garantire il diritto all’erogazione del quantitativo minimo vitale. Creazione di una banca dati accessibile al pubblico sul servizio idrico integrato in linea con la strategia nazionale di open government e open data. Istituzione di un fondo di solidarietà internazionale destinato a progetti di cooperazione. I Comuni, infine, dovranno incentivare gli esercizi commerciali a servire ai clienti acqua potabile da rubinetto.
Proposta di legge: Pes ed altri: Dichiarazione di monumento nazionale della Casa Museo Gramsci in Ghilarza (A.C. 3450)
Ghilarza è un piccolissimo centro in provincia di Oristano, la casa dove una volta stavano i Gramsci, come ricorda Giuseppe Fiori proprio nella biografia dedicata ad Antonio Gramsci. Quella casa di pietra lavica rossastra a un piano è nel centro di Ghilarza, al numero 57 di Corso Umberto I. In quella casa, in quel piccolo centro dove i Gramsci si trasferirono dopo gli sconvolgimenti familiari che ne toccarono la serenità familiare e la stabilità economica, il giovane Nino formò la sua personalità. Quella casa ormai da tempo è adibita a museo e centro di documentazione e ricerca, proprio con lo scopo di favorire la migliore e più ampia conoscenza del pensiero e dell’opera gramsciana. Con l’approvazione della proposta di legge si fa di questo centro di documentazione un museo nazionale. Un riconoscimento chiaro che il valore di quel museo e del pensiero di chi in quelle stanze ha vissuto, studiato, pensato deve rappresentare per questo Paese.