Decreto banche: ok alla riforma

8 years ago by in Atti Approvati, Attività Parlamentare Tagged: , ,

Via libera della Camera al decreto legge sulle banche di credito cooperativo: Montecitorio ha confermato la fiducia al governo sul decreto legge banche con 351 voti a favore e 180 contrari. Il testo ora passa al Senato.

Ecco i punti principali:

 Bcc

Le modifiche più rilevanti riguardano la cosiddetta way out delle banche di credito cooperativo, ovvero la possibilità di sfuggire al destino di confluire in una holding unica e di cedere le riserve a una Spa per le banche sopra 200 milioni di patrimonio. In sostanza, le Bcc coinvolte in un’operazione di fusione e trasformazione possono conferire la licenza bancaria a una Spa, autorizzata all’esercizio dell’attività bancaria, purché al 31 dicembre 2015 il patrimonio netto sia superiore a 200 milioni di euro. All’atto del conferimento, la Bcc conferente deve versare allo Stato il 20 per cento del proprio patrimonio netto. Per effetto delle modifiche, le riserve indivisibili riconducibili alla Bcc, al netto di quanto versato allo Stato, restano nella società cooperativa conferente, che acquisisce la partecipazione nella società bancaria conferitaria. I soci, di fatto, non potranno metter mano direttamente sulle riserve, mentre lo Stato si vede garantito l’introito.

Crediti in sofferenza

Il testo punta anche a facilitare lo smaltimento dei crediti in sofferenza da parte delle banche italiane, che dopo la difficile trattativa con Bruxelles ha preso la forma di una garanzia statale sulle cartolarizzazioni dei pacchetti di crediti morosi, che le singole banche potranno cedere a veicoli costituiti ad hoc nei quali investiranno anche operatori specializzati (sono le cosiddette Gacs, Garanzia cartolarizzazione crediti in sofferenza). In sostanza, si prevede che lo Stato possa garantire il rimborso delle cartolarizzazioni più sicure, quelle che vengono rimborsate in via prioritaria con i flussi di recupero dei crediti. Questa garanzia, che può esser richiesta dalle società veicolo, si paga a prezzi di mercato. Le operazioni di cartolarizzazione possono avere come sottostante anche i crediti in sofferenza degli intermediari finanziari italiani, oltre che delle banche. Si è specificato anche che il riscossore dei crediti venduti dalla banca non potrà esser parte dello stesso gruppo che li ha ceduti.

Divieto dell’anatocismo

Tra le altre modifiche compare anche il divieto dell’anatocismo, il meccanismo di capitalizzazione degli interessi: la periodicità nel conteggio degli interessi non può essere inferiore ad un anno (divieto di capitalizzazione infrannuale degli interessi) e gli interessi maturati, compresi quelli relativi all’uso delel carte di credito ‘revolving’, non possono produrre ulteriori interessi, salvo quelli di mora, e sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale. La norma però resta criticata: secondo i consumatori, si tratta di interessi generalmente superiori a quelli corrispettivi, quindi con effetti potenzialmente peggiorativi  per il cliente. In sostanza, per le associazioni la nuova norma determina la reintroduzione dell’anatocismo con la sola differenza che la capitalizzazione sarà annuale e non trimestrale.

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